Uccise il padre per difendere la mamma, assolto.

 

Il fatto non costituisce reato

Ha ucciso il padre violento per difendere la madre e il fratello ed stato assolto. Alex Pompa, 19 anni, per la Corte d’Assise di Torino, dopo una camera di consiglio durata quasi sei ore, non ha commesso il reato. L’accusa aveva chiesto una condanna a 14 anni. “Sono senza parole, non me l’aspettavo, devo metabolizzare, sono straniato, scusate”, ha detto Alex alle agenzie di Stampa presenti in aula, stretto in un abbraccio alla mamma Maria e al Fratello Loris. “Ci ha salvato la vita, abbiamo visto l’inferno e la morte in faccia” ha aggiunto ad Askanews proprio il fratello.

“Spero che questa sentenza rappresenti un segnale forte, sia una sorta di sentenza pilota perché certamente questa sentenza dovrà fare in modo di evitare che queste persone restino sole e isolate. Non doveva finire in questo modo ma era una situazione dalla quale era impossibile uscire, sono usciti nel peggiore dei modi ma Alex non aveva alcuna colpa né responsabilità per quello che succedeva in quella casa”, ha commentato ad Aska l’avvocato Strata, difensore di Alex, la cui parcella è stata pagata da un imprenditore di Treviso che ha voluto sostenere il giovane.

 

Quel dannato giorno, al termine di un lungo periodo di violenze, soprusi e angherie, Alex si è trovato nuovamente davanti al padre violento, Giuseppe Pompa, operaio di 52 anni, un uomo aggressivo, prepotente e facile alle aggressioni, secondo quanto emerso dalle indagini. Per proteggere la madre, da mesi i due figli non lasciavano mai soli i genitori, fino a non uscire più di casa. Durante le restrizioni dovute al Covid poi la situazione sarebbe degenerata. Dopo l’ennesima lite violenta Alex ha impugnato un coltello e si è inserito tra padre e madre colpendo a morte il genitore. Poi ha chiamato i carabinieri.

 

La nostra opinione

 

È una sentenza storica, che sancisce il diritto alla difesa e non condanna chi per proteggere se stesso o le persone a cui vuole bene, reagisce. 

Peccato che però la Giustizia arrivi sempre dopo, quando arriva. A un passo dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, siamo ancora impantanati in codici rossi fatti di “ammonimenti” e divieti di avvicinamento, quando la custodia cautelare dovrebbe scattare immediatamente in presenza di violenza, soprusi e stalking. Se la legge fosse stata diversa, Alex forse non avrebbe dovuto proteggere sua madre e, seppur con tutte le ragioni del mondo, dover probabilmente convivere con il ricordo di aver dovuto agire da solo per evitare a sua madre di soccombere. 

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