Un nuovo giornale in divenire, attualmente sotto forma di blog magazine, per un’informazione di approfondimento ed opinione democratica e trasparente.

La pandemia, oltre a stravolgere le nostre vite, a rimodulare una dimensione di libertà assoluta a cui ci eravamo abituati, ha decisamente evidenziato quanto l’informazione abbia, talune volte, smesso di svolgere il suo dovere di “cane da guardia” del potere, di investigatrice appassionata e obiettiva, di amica del popolo. La costante e crescente disaffezione delle persone ai mezzi di informazione, non è “colpa di internet”, ma dell’informazione stessa. Se milioni di persone nel mondo preferiscono affidarsi alla rete in cerca di risposte, è perchè chi dirige testate e televisioni ha dimenticato a chi sta parlando, come dovrebbe farlo e perchè.

In Italia fare informazione libera è complesso nella misura in cui il “sistema” si è oramai cristallizzato in quelle che vengono definite le buone regole del giornalismo, purtroppo divenute spesso pretesto per non andare oltre e quindi approfondire, indagare, mettere in discussione. Il mestiere del giornalista è difficile per tante ragioni, specialmente quando spinto dalla passione e dalla motivazione, e non da velleità di carriera o mire opportunistiche. Restare imparziali è una sfida quotidiana dato che, ciascuno di noi, quando tratta un argomento o viene inviato a seguire un fatto di cronaca particolarmente drammatico, deve lottare con emozioni ed opinioni. È  umano ed è sano, perchè coloro che si approcciano alle tragedie con freddezza e cinismo, evidentemente dovrebbero fare un altro mestiere poiché le emozioni e l’empatia devono essere parte integrante del mestiere.

Le fonti istituzionali, le primarie per un giornalista, sono decisamente un punto di partenza del quale non bisogna mai dimenticarsi. Questo non significa però fingere che tutto ciò che le fonti ritenute più accreditate dicono sia il verbo divino. Quando la situazione ci mette davanti a dubbi e incertezze, il nostro dovere è scavare e trovare risposte. Le suddette risposte non possono essere trovate basandosi su ideologia politica, indirizzi aziendali, mire personali, quando esse non siano espressamente manifeste. Essere politicamente schierati non si traduce nel non poter fare questo mestiere, ma nel farlo spiegando al lettore il motivo di certe scelte editoriali o di contenuto da parte del singolo giornalista. Ognuno di noi ha le sue idee, ognuno di noi le sue preferenze e simpatie politiche, ma questo non può tradursi in alterazione subdola della realtà.

Quello che desidero fare, con questa testata, è comunicare al lettore quanto possa essere vera, trasparente e democratica l’informazione. Desidero ristabilire un canale ormai perso con le persone che non si fidano della stampa, quando invece nel nostro paese ci sono migliaia di bravi giornalisti, liberi. Pochi, rispetto al totale, sono coloro che hanno trovato spazio in grandi emittenti e grandi testate, ma ci sono. Tanti sono voci meno note, ma di grande valore. Non cercheremo fondi, se non quelli di donatori o inserzionisti pubblicitari. Qualora dovessimo farlo, ve lo renderemo noto.

Ci auguriamo che sia l’inizio di un bellissimo rapporto di reciproco scambio, tra lettori e giornalisti.

Grazie

Valentina Rigano