La notte in cui Giulia Tramontano fu uccisa, riconoscere un bugiardo seriale

Giravo per casa ho fumato per cercare di placare il trauma che stava subendo la mia testa, il trauma per il lavoro, la mia immagine distrutta davanti al lavoro e alla famiglia, stavo perdendo Giulia“. Così Alessandro Impagnatiello ha spiegato alla Corte d’Assise di Milano come nella sua testa si sarebbe creata “una spaccatura”, la notte in cui ha spento la vita della sua allora compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del piccolo Thiago.

Ho ucciso Giulia, ho occultato il suo corpo“, ha detto il killer ripercorrendo la drammatica notte del 27 maggio scorso.

Giulia mi ignora, io vado verso la cucina, vedo che c’era questo coltello con cui stava tagliando delle verdure”, e  mentre lei stava prendendo un cerotto da un cassetto perché si era tagliata, “mi metto immobile alle spalle in attesa che si rialzi per tornare in cucina”. A quel punto ha agito: “lho colpita all’altezza del collo, ma non so con quanti colpi, lei prima si è voltata“. Infine la ha trascinata fuori, ha tentato di dare fuoco al suo corpo e poi lo ha gettato dietro una fila di garages.

Il fiume di bugie di Impagnatiello

“Ho continuato questo fiume di bugie, a portare avanti questa doppia vita e questa finta realtà nella mia testa”, come aveva fatto con la sua collega con cui aveva una relazione parallela a sua insaputa, alla quale aveva mentito rispetto alla gravidanza di Giulia falsificando un test del Dna per farle credere di non essere il padre di Thiago e allo stato della loro relazione.  Poi ha aggiunto: “io a Giulia non ho mai fatto credere di essere pazza. Avevo costruito un castello di bugie in cui io stesso sono annegato”.  E in quel castello di bugie il barman milanese ha vissuto tentando di avvelenare Giulia, secondo la sua versione dei fatti “per farla abortire”, infilandole in bocca del veleno per topi mentre dormiva. 

La tragedia dei femminicidi e le sue radici

La tragedia della violenza contro le donne, in particolare il femminicidio, è un fenomeno complesso e multi-sfaccettato che richiede una comprensione approfondita delle sue radici e dei suoi fattori scatenanti. Diversi studi sociologici e psicologici cercano di spiegare le ragioni che possono spingere un uomo a commettere un atto così estremo e devastante.

Uno dei principali fattori è certamente il controllo e il possesso. Molti uomini che uccidono le loro partner sono motivati dal desiderio di esercitare un controllo totale su di esse. La donna può essere vista come una proprietà o un’estensione dell’uomo, e qualsiasi minaccia percepita a questo controllo, come l’indipendenza economica, un cambiamento di dinamiche all’interno della relazione, o la fine della stessa, può scatenare una reazione violenta. Questo comportamento è spesso radicato in una visione patriarcale e maschilista della società, dove l’uomo si sente autorizzato a dominare e a prendere decisioni per la donna.

I campanelli d’allarme per riconoscere un bugiardo seriale

Un bugiardo seriale è una persona che mente in maniera compulsiva e frequente, spesso senza un motivo apparente o plausibile. Questa condizione, nota anche come mitomania, è più complessa di una semplice tendenza a dire bugie, ed è una condizione psicologica che può avere radici profonde nell’infanzia, correlate a traumi, disturbo della personalità, o necessità di attenzione. Ma cosa succede quando un bugiardo patologico attraversa la linea e diventa un assassino?

Le storie di cronaca ci raccontano che, in alcuni casi estremi, la patologia della bugia può evolversi in comportamenti criminali gravi, incluso l’omicidio. Un bugiardo seriale vive in un mondo di menzogne che lui stesso ha costruito, e spesso si trova in situazioni difficili da gestire a causa delle sue stesse bugie. La necessità di mantenere questa rete di menzogne può portare a comportamenti sempre più rischiosi e, nei casi più estremi, alla violenza.

L’omicidio commesso da un bugiardo patologico può avere diverse motivazioni. Una delle principali è la necessità di proteggere le proprie menzogne. Quando qualcuno è vicino a scoprire la verità o smascherare il bugiardo, l’ansia e la paura di essere scoperto possono spingere quest’ultimo a comportamenti estremi. Inoltre, queste persone spesso mancano di empatia e di rimorso, rendendo più facile per loro commettere atti violenti senza il peso della coscienza.

Un altro fattore può essere l’impulsività. I bugiardi patologici spesso agiscono impulsivamente, senza considerare le conseguenze delle loro azioni. In un momento di rabbia o di panico, possono reagire violentemente. La combinazione di impulsi incontrollabili e una percezione distorta della realtà può essere un mix pericoloso.

I bugiardi patologici possono anche soffrire di altri disturbi psicologici come il narcisismo o il disturbo borderline di personalità, che aumentano la loro tendenza verso il comportamento violento. Questi individui spesso vedono il mondo come un luogo ostile, in cui devono proteggere se stessi a tutti i costi.

Riconoscere un bugiardo seriale può essere una sfida, poiché queste persone sono spesso molto abili nel nascondere la verità. Tuttavia, ci sono alcuni segnali comuni che possono aiutare a smascherarli.

Primo, osserva la coerenza delle storie. I bugiardi seriali tendono a cambiare versioni dei fatti e aggiungere dettagli inverosimili. Se le storie non combaciano, è un segnale d’allarme.

Secondo, nota il linguaggio corporeo. I bugiardi spesso evitano il contatto visivo, si toccano il viso o la bocca e mostrano segni di nervosismo come sudorazione o tremori. Anche un’eccessiva calma può essere sospetta.

Terzo, fai attenzione alle risposte evasive. I bugiardi seriali spesso rispondono in modo vago, cambiano argomento o usano scuse elaborate per evitare di fornire dettagli specifici.

Quarto, ascolta attentamente il tono e il ritmo della voce. Un cambiamento improvviso di tono o un discorso troppo rapido può indicare disagio o tentativi di ingannare.

Quinto, considera il comportamento generale dell’individuo. I bugiardi seriali tendono ad essere manipolativi e cercano di costruirsi un’immagine irreale per ottenere vantaggi o evitare conseguenze.

Riconoscere un bugiardo seriale richiede osservazione attenta e valutazione critica. Trust but verify: fidarsi è importante, ma verificare è essenziale.

LEGGI ALTRO

IL NOSTRO APPELLO PER L’ERGASTOLO SENZA SCONTI

SEGUICI SUI SOCIAL