Baby Gang: arresti per rapina in Lombardia, un fenomeno da combattere

Due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati arrestati e sottoposti a custodia cautelare in carcere per decisione del Tribunale per i Minorenni di Milano, perché accusati di aver messo a segno diverse rapine a danni di coetanei nel territorio di Saronno, in provincia di Varese. La decisione dell’autorità giudiziaria dei minori è arrivata al termine di un’indagine dei carabinieri, che ha portato anche alla denuncia a piede libero di altri due giovani, maggiorenni. Almeno quattro i giovanissimi aggrediti dalla coppia di minori, rapinati di cellulari, denaro contante e gioielli. In tutte e quattro occasioni documentate dall’inchiesta, le vittime delle rapine sono state accerchiate, spintonate o prese a calci, all’interno della stazione ferroviaria di Saronno o nelle vie limitrofe.

Le indagini condotte dai Carabinieri hanno consentito di costruire un solido impianto accusatorio che addebita ai due indagati almeno quattro rapine, ai danni prevalentemente di coetanei ma non solo. In particolare, stando alle ricostruzioni fatte dai carabinieri della Compagnia di Saronno, i quattro sono ritenuti coinvolti a vario titolo ed in concorso con altri in corso di identificazione, della rapina commessa il 28 agosto scorso, nel tardo pomeriggio presso la stazione centrale di Saronno,. In quell’occasione hanno inseguito e scippato della collanina un 20enne che, avendo reagito, è stato accerchiato dal gruppo e minacciato.

Sempre nella stessa giornata, ma in tarda serata, i giovani delinquenti hanno aggredito un 18enne che, avvicinato con un pretesto, è stato derubato sempre della collanina e, quando ha tentato di reagire, è stato colpito con violenti calci. Il 4 settembre un 46 enne è stato rapinato dalla “baby gang”, accerchiato anche con l’aiuto di altri giovani ancora da identificare e derubato del cellulare.

L’11 settembre scorso un 17enne è stato strattonato e rapinato della collanina d’oro, ma quando ha reagito il gruppo ha tentato di bloccarlo per picchiarlo. Solo fuggendo di corsa e trovando rifugio in un locale pubblico, la vittima della rapina ha evitato il linciaggio. Le indagini dei Carabinieri proseguono sia per cercare di identificare ulteriori complici, sia per ricostruire ulteriori aggressioni per mano del gruppo.

LA NOSTRA OPINIONE

Episodi come questi sono sempre più frequenti, frutto di un degrado culturale e di un’impossibilità da parte di alcune famiglie di fornire strumenti educativi idonei ai figli. Questo per mancanza di tempo, molti i genitori che lavorano numerose ore al giorno per portare il pane in tavola, o per incapacità dovuta alla cultura personale o alla mancata formazione. Difficile prevedere quale impatto avrà questa lacuna educativa sul futuro di intere generazioni di giovanissimi oggi allo sbando. L’affiancamento di figure di riferimento per queste famiglie dovrebbe essere imprescindibile, così come la decisione di abolire il servizio militare (o civile), è evidente sia stata una delle peggiori mai prese dai nostri governanti. Tali percorsi infatti, con l’allontanamento da casa, dalla strada, dalla “noia”, riempivano queste giovani esistenze di impegno, disciplina e responsabilità, oltre ad insegnare loro a stare tutti insieme, a prescindere dalla propria origine. Insegnava ai giovani a prendersi cura degli altri disinteressatamente, a pensare di aderire ad un gruppo di persone dedite al servizio per la nazione. Andrebbero ripristinati, magari con durate brevi e diverse modalità, a prescindere dal sesso.

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