L’Africa un’opportunità non un problema

Dobbiamo combattere, il racconto che si fa dell’Africa nera. Descritta come depositaria di guerra, fame e miseria. Questo story telling è infatti artificialmente gonfiato dai media internazionali che non rispecchiano quello che oggi è il continente nero: ovvero un luogo in cui è possibile costruire un futuro che è  già in essere.”

A dirlo Alioune Ndiaye, collega giornalista del  Senegal che nelle scorse settimane presso la Fiera di Monza e Brianza ha partecipato ad un evento dal titolo “Why not?”, in cui ha accompagnato la vice console del Senegal a Milano,  Khady Sall, per promuovere un’immagine rinnovata dell’Africa “in cui si trovano studenti, materie prime, risorse che possono essere un’occasione per il nostro continente di crescere e generare ricchezza.”

Alioune, così, ha voluto parlare alle imprese del territorio brianzolo, 67.000, che danno lavoro ad oltre un milione di persone. Un rapporto che può diventare florido e che c’interroga alla comprensione di una cultura che ancora non conosciamo, inquinata dai nostri pregiudizi. Secondo Vincenzo Ascrizzi, presidente della Fiera di Monza e Brianza occorre “avere un outlook verso quella parte di mondo in cui vengono offerte opportunità importanti”.

A questo, secondo lui, diventa fondamentale aggiungere il supporto che il territorio di Monza e Brianza può  offrire attraverso la finanza agevolata, leva fondamentale a creare quel consenso e quell’attività che possa generare ricchezza reciproca.

C’è  tanto su cui investire”, dice il vice console del Senegal, “siamo un paese in via di sviluppo”. Bisogna superare quel mondo incognito strutturato attorno alla roccia della paura, levigata dal vento delle parole e resa ispida; tanto da aver scavato un solco, rispetto ai possibili ponti che potrebbero rinnovarsi con il vecchio continente.

Chi ha paura del futuro deve farsene una ragione. Non si ferma il vento con le mani. L’Africa cresce, studia per diventare grande. Adesso occorre che qualcuno l’afferri e la tenga stretta. “A partire da voi, che nelle vostre aziende avete assunto tanti giovani ragazzi della nostra terra.”

Il futuro ha messo radici