Diecimila dosi di anticorpi monocolonali offerte gratuitamente dall’azienda Eli Lilly  all’Italia a ottobre 2020, rifiutate, per poi comperarle a marzo a prezzo pieno. La Corte dei Conti ha aperto un’indagine per capire cosa sia accaduto. A chiedere un accesso agli atti per visionare i verbali delle riunioni di Aifa con cui fu presa quella decisione, è stato il Comitato Cura Domiciliare Covid-19, per mano dell’avvocato e presidente Erich Grimaldi. Quando Aifa ha rifiutato, Grimaldi ha presentato ricorso al Tar del Lazio ed ha vinto. Ad oggi però, quei verbali non sono ancora stati resi pubblici, come espressamente richiesto dal Tribunale Amministrativo.

Era il dicembre del 2020 quando “Il Fatto Quotidiano” pubblicò un servizio esclusivo “denunciando una inspiegabile inerzia sugli anticorpi monoclonali da parte dell’Aifa e del ministero della Salute”. Una volta appreso dal servizio del quotidiano del rifiuto di diecimila dosi, l’avvocato decise di capire per quale ragione fosse stata presa quella decisione.

Il 18 dicembre del 2020, tramite pec, il Comitato Cura Domiciliare Covid -19 ha chiesto al Ministero e ad Aifa il perché di tale decisione, tramite un’istanza di accesso formale agli atti amministrativi, e contestuale invito ad adempiere con riferimento alla sperimentazione degli “anticorpi monoclonali”.

“Il nostro Paese, che si appresta ad affrontare la terza ondata dell’emergenza Covid-19, allo stato, non dispone di una terapia, a base di anticorpi monoclonali, i quali avrebbero il potere di neutralizzare in tre giorni il virus evitando il ricovero. Negli Stati Uniti, difatti, da alcune settimane, vengono somministrati gli anticorpi neutralizzanti, come terapia e profilassi per malati Covid-19 i quali, guariscono in pochi giorni senza effetti collaterali.

Prosegue il documento: “Si rileva, tuttavia, che sebbene l’Italia risulti sprovvista, ad oggi, della predetta terapia, è il nostro stesso Paese a fornire, agli Stati Uniti, tali farmaci, i quali vengono prodotti nello stabilimento di Latina. Tale paradosso veniva sottolineato, tra l’altro, dal dott. Massimo Clementi, virologo del San Raffaele di Milano il quale – in un’intervista resa a “Il Fatto Quotidiano”- rammentando come la terapia con gli anticorpi monoclonali abbia curato, con effetti soddisfacenti, anche l’ex presidente degli USA Donald Trump, denunciava l’impasse dello Stato italiano che, pur disponendo di tali farmaci sul territorio, inspiegabilmente non li ha utilizzati per salvare la vita di migliaia di pazienti italiani. In Italia, difatti, il via libera alla sperimentazione è, incomprensibilmente, ancora in fase di stallo! Tale circostanza appare ancora più controversa, se si considera che il nostro Paese avrebbe avuto, altresì, la possibilità di disporre di tali terapie in maniera del tutto gratuita!”.

Oggi, a distanza di un anno, Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per capire se Aifa abbia agito secondo una “scelta pubblica non adeguatamente ponderata”. Ne ha parlato in un servizio la trasmissione tv “Fuori dal Coro”.

 

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