Giallo: rapita da un campeggio e sequestrata per 18 giorni, libera bimba di 4 anni

Era in campeggio con i genitori quando è stata presumibilmente rapita da un uomo di 36 anni, arrestato nelle scorse ore dopo 18 giorni. Finisce bene la brutta esperienza di Cleo Smith, 4 anni, sparita nella notte dalla tenda dove stava dormendo con mamma e papà nel campeggio di Quobba Blowholes, località turistica a poco meno di mille chilometri da Perth, in Australia. Ancora oggi però le indagini sono aperte per risolvere il giallo del suo rapimento.

Secondo la ricostruzione della Polizia australiana, la piccola era andata a dormire con i genitori, per poi svegliarsi intorno alla 1.30 di notte perché aveva sete. Dopo averle dato da bere, si era rimessa a dormire accanto alla sua mamma. Alle sei e mezza del mattino però, la donna si era svegliata nel panico, non riuscendo più a trovarla. Cleo era sparita con indosso il suo pigiamino e il sacco a pelo. La tenda dove riposava con i genitori è stata trovata aperta fino ad un’altezza dove la piccola non sarebbe mai potuta arrivare da sola. Immediate le ricerche da parte di tutti gli ospiti del campeggio e poi delle forze dell’ordine, in tutta l’area turistica. Giorni e giorni di ricerche andate a vuoto, i genitori disperati, gli appelli in televisione e i post sui social sia da parte delle autorità che della madre, non avevano portato ad alcun risultato. Così sono arrivati alcuni testimoni, qualcuno che ha raccontato di aver sentito un’auto sgommare nel campeggio e chi di aver visto una vettura sfrecciare verso sud appena uscita dalla zona turistica, alle tre del mattino.

Infine la ricompensa di un milione di dollari stanziata dalle autorità locali, forse ha permesso la svolta. Alla centrale di Polizia è arrivata la telefonata del titolare di un negozio presso cui il 36 enne arrestato era solito andare. “Un uomo che conosco bene, vive solo ed è solitario ed abitudinario, ha comprato dei pannolini, mi sembra molto strano”, ha detto il negoziante facendo scattare le indagini. Il 36 enne difatti viveva proprio a Carnavon, nella medesima cittadina di residenza di Cleo.

Ed è proprio nell’abitazione del sospettato che mercoledì notte è scattato il blitz della Polizia. Gli agenti sono entrati in casa e hanno sfondato la porta di una camera chiusa a chiave, all’interno della quale hanno trovato la bimba, spaventata ma in buone condizioni di salute. “Mi chiamo Cleo”, avrebbe detto ai poliziotti, alcuni dei quali sono scoppiati in lacrime. La piccina stava giocando e aveva in mano un ghiacciolo. Riabbracciata la famiglia la piccina ha fatto ritorno a casa. “Ora la nostra famiglia è di nuovo al completo, ha scritto la madre della piccola su Instagram. Arrestato, l’uomo è stato portato in caserma, dove si sarebbe procurato ferite alla testa sbattendola contro il muro. Medicato in ospedale è ora in stato di fermo. Le indagini sono ancora in corso.

 

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