Droga e sequestra coppia con bebè e violenta la donna, recidivo

Uno stupratore seriale, tornato libero dopo un’apparente riabilitazione andata a buon fine, è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Milano dopo l’aggressione ad una coppia, alla quale avrebbe dovuto effettuare una consulenza per la vendita di un box. L’uomo ha drogato marito e moglie ed violentato la donna, nonostante in casa fosse presente la bambina della coppia, di pochi mesi. Altre due donne potrebbero aver sporto denuncia in queste ore.

È accaduto ad ottobre nel cuore di Milano, dove O.C.m 48 anni, agente immobiliare, lavora dopo essere tornato a piede libero a seguito di una condanna da parte del Tribunale di Monza, nel 2009, per un’altra aggressione analoga. Scontata la pena, emerge dalle carte giudiziarie, avrebbe intrapreso un percorso di riabilitazione per guadagnarsi libertà e rientro in società.

Arrivato a casa della coppia, secondo la ricostruzione degli inquirenti, O.C. sarebbe riuscito a narcotizzare marito e moglie, per poi abusare sessualmente della donna, tenendo in ostaggio la famiglia, neonata inclusa, per circa otto ore. Per farlo avrebbe utilizzato del benziodiatepine sciolto in un bicchiere che forse, per gentilezza, i due coniugi avevano condiviso con lui.

Quanto accaduto sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza presenti nell’appartamento. Interrogato dalla magistratura milanese, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel 2009, dopo aver guidato in Brianza diretto verso una zona isolata di Lentate Sul Seveso, l’uomo era riuscito a drogare una sua collega e a violentarla. Ora gli inquirenti lavorano per risalire ad altre possibili vittime dello stesso schema criminale, oltre alle due che si sarebbero già fatte avanti.

 

La nostra opinione

La pericolosità sociale di un criminale non è tenuta in sufficiente considerazione nel nostro paese che, portando avanti il nobile intento della rieducazione, finisce sempre con il privilegiare chi commette un reato rispetto alle vittime, passate e potenziali. Questa vicenda ne è un chiaro esempio. I reati sessuali, in Italia, vengono puniti con pene insufficienti ed eccessivamente improntati alla riabilitazione del reo, piuttosto che al supporto e all’aiuto alle vittime.

 

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