Test Covid e analisi cancro false, sequestrata farmacia in Lombardia

Fingevano di far analizzare i test Covid effettuati nella loro farmacia, mentre invece restituivano falsi referti negativi agli ignari clienti, mettendo a rischio la salute pubblica. Scoperti dai carabinieri, due farmacisti, fratello e sorella titolari di una struttura a Renate (Monza) e già sospesi perché non avevano assolto all’obbligo vaccinale per la categoria, sono stati denunciati e la loro farmacia è stata sottoposta a sequestro preventivo, per evitare che potessero continuare a falsificare esiti. Tra gli esami “fake” scoperti dagli inquirenti, anche quello di un esame prostatico di un uomo affetto da tumore.

Secondo le indagini i due millantatori fingevano di inviare in laboratorio i campioni di test molecolari per il Covid, così come esami finalizzati alla ricerca di marcatori tumorali, quando in realtà non lo facevano.  A far partire le indagini é stata la segnalazione ai carabinieri da parte di una donna, preoccupata per delle anomalie sul referto del tampone molecolare eseguito dal figlio. Il risultato di quel tampone si é infatti rivelato falso, tanto che né il laboratorio di Monza inizialmente indicato nel referto, né quello di Carate Brianza, successivamente sostituito nel tentativo di aggiustare la faccenda, hanno mai ricevuto e analizzato quel campione. Con queste risultanze investigative i carabinieri sono tornati in farmacia, insieme ai colleghi dei  NAS di Milano e gli ispettori ATS, per sequestrare varia documentazione e materiale informatico, scoprendo ad altri 15 potenziali referti falsi. Oltre a diverse persone potenzialmente positive al Covid che, ignare, hanno continuato la loro vita come nulla fosse, nella rete dei farmacisti mistificatori é finito anche un malato di tumore che si era sottoposto a un prelievo per la ricerca dell’antigene prostatico. Sospesi perché non vaccinati per scelta, nonostante l’obbligo, i titolari della farmacia hanno continuato ad esercitare l’attività fino a presentare un certificato di vaccinazione per uno dei titolari, su cui sono in corso indagini. Uno dei due risulta infatti stranamente vaccinato dopo 11 giorni dalla guarigione da Covid. I due farmacisti, che mai si sarebbero mostrati collaborativi, dovranno rispondere di falsità ideologica e materiale in atti pubblici e in certificati, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione di farmacista.

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