Non è solo una virgola, sono i diritti di chi soffre

Ci si trova nella situazione paradossale per cui persone con diritto di esenzione per danni riconosciuti post vaccino e sofferenze di varia entità tuttora in corso, invece di ricevere gli indennizzi a loro dovuti, debbano elemosinare, con un iter burocratico ad ostacoli senza senso, la digitalizzazione del proprio certificato cartaceo di esenzione, che avrà scadenza inderogabile il 28/2/22.
Ciò che infatti sulla carta parrebbe una pura formalità, espone in realtà gli aventi diritto ad una trafila infinita e non organizzata per ottenere il rilascio di un codice per convertire il cartaceo in digitale; questo di fatto espone troppo spesso a rifiuti da parte di MMG/PLS (medici di medicina generale/ pediatri di libera scelta) e medici addetti ad assumersi la responsabilità di confermare in rapidità, dati i termini previsti, quanto in realtà già dimostrato e certificato.
Esiste quindi un mondo di persone, incredibilmente ancora oggi sommerso, che oltre al danno e al fatto di dover pagare di tasca propria le cure per patologie che prima non avevano, potrebbe trovarsi a breve, per gravi difetti procedurali, nella beffa di non avere più diritto al lavoro e a tutto ciò che sappiamo comportare il non possesso del super green pass o addirittura a doversi sottoporre nuovamente ad un richiamo, chiaramente controindicato, come unica alternativa per vedere riconosciuti nuovamente tutti i diritti.
Parrebbe che il problema sia nato da un errore di trascrizione dal DCPM alle Specifiche Tecniche, dato che nel primo, al punto 2 dell’art. 5, compare questa dicitura in relazione a chi autorizzato a rilasciare il codice necessario alla conversione in digitale:
“ Il Sistema TS è alimentato con le informazioni di cui al comma 1 dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta dell’assistito NONCHÉ dai seguenti medici operativi nella campagna di vaccinazione anti-Covid- 19:
a) medici vaccinatori delle strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate, afferenti ai Servizi Sanitari Regionali;
b) medici USMAF e medici SASN
e consente la stampa ovvero l’invio tramite posta elettronica di dette informazioni, identificate con il codice univoco CUEV di cui al comma 3, complete della motivazione clinica dell’esenzione, da fornire su richiesta all’interessato”.
Mentre al punto 3 di pagina 6 delle Specifiche Tecniche compare scritto:
“Come previsto dalla normativa di riferimento, il Sistema TS mette a disposizione diversi servizi al fine di consentire l’invio dei certificati di esenzione da parte di:
– Medici vaccinatori MMG/PLS
– Operatori ASL autorizzati
Il presente documento ha lo scopo di fornire le specifiche tecniche per l’utilizzo di tali servizi”.
Manca una virgola tra medici vaccinatori e MMG/PLS e questo esclude i secondi, citati invece chiaramente nel decreto.
Emanuela Belloro

LA MIA OPINIONE

I vaccini, con tutta la disastrosa comunicazione che ad essi hanno riservato, hanno contribuito innegabilmente ad un drastico ridimensionamento della pandemia. Esistono però persone che, per loro patologie pregresse, note o meno, alla profilassi hanno risposto con reazioni avverse. Le loro tutele dovrebbero essere immediate e snelle, nel loro interesse e nell’interesse di tutti, oltre che della campagna vaccinale stessa. 
Anche in questo caso la macchina pubblica sta dimostrando di non essere all’altezza, come se queste persone fossero un danno collaterale da non considerare, quando invece sono persone con il diritto di veder riconosciuta la loro sofferenza e un supporto per affrontarla.