Bufera per le parole del direttore di Affari Italiani sulle Forze di Polizia
“Sul tavolo del magistrato arriva il rapporto, che arrivano dai Carabinieri o dalla Polizia, ma voi pensate che un carabiniere o un poliziotto abbiano la cultura sufficiente per ben interpretare una vicenda come questa e trascriverla su un foglio di carta e mandarla al magistrato? Assolutamente no. Chiunque abbia fatto una denuncia sa che i poliziotti e i carabinieri, che sono amici dei giornalisti per carità… Scrivono ancora con un dito“.
Così il direttore di “Affari Italiani” ha parlato in diretta su Rai 2, durante la trasmissione “Ore 14”, del lavoro delle forze dell’ordine, all’interno di una puntata incentrata sul tremendo delitto di Alice Scagni, uccisa a Genova da suo fratello. Insomma, definendola una riflessione “procedurale”, il direttore avrebbe spiegato che se la magistratura non agisce, se le situazioni di pericolo in ambito familiare o relative ad episodi di stalking, non vengono prese seriamente dai pm, vengono archiviate, e poi succede quel che succede, la responsabilità sarebbe di chi raccoglie le denunce che non ha la preparazione, l’empatia, la capacità, di trasmettere ai magistrati la notizia di reato per farli agire di conseguenza.
Monica Leofreddi, conduttrice tv e vittima di Stalking, ha poi risposto al collega giornalista, affermando invece di essere stata accolta e ascoltata da carabinieri e poliziotti “splendidi”, ma che inizialmente la sua denuncia è stata archiviata, per poi finalmente portare ad un processo solo quattro anni dopo.
Non sono tardate le risposte dei vari sindacati di categoria. Ecco quella del Sim Carabieri:
“Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni dei nostri iscritti indignati (per dirla con un eufemismo) da quanto avvenuto proprio ieri, nel corso della trasmissione televisiva di rai due (rete pubblica) denominata “ORE 14”, condotta da Milo Infante. Sappiamo bene che le trasmissioni televisive hanno ormai i salotti pieni di tuttologi, virologi, geo politologi, sociologi, esperti in guerre. La parola non viene negata a nessuno, purché lo show vada avanti, qualunque cretinata venga detta, qualunque sia l’offesa, spesso neanche percepita dai conduttori. Ma veniamo al caso di specie. Ebbene, un professore di Procedura Penale sarebbe sobbalzato dalla sedia”, scrive il sindacato ripetendo le parole del giornalista, “sul tavolo del magistrato arriva il rapporto” … Nessuno gli ha mai parlato della “Comunicazione di Notizia di Reato” redatta ai sensi dell’art. 347 del c.p.p.? E’ stato spiegato che il codice Rocco del 1930 è stato riformato nel 1989? O non gli sono arrivati gli aggiornamenti procedurali?”, che per altro viene redatta da chi riveste una qualifica. “Se pensiamo poi alla TV pubblica pagata con il nostro canone, alla presenza totalmente assente e silenziosa del conduttore Milo Infante, ci è dispiaciuto assistere ad un umorismo di barzellette da teatrino di terz’ordine. Perrino ha poi continuato imperterrito nella sua invettiva. Il Pubblico Ministero è il dominus delle indagini e che, a prescindere dalla primigenia comunicazione della Polizia Giudiziaria (sgangherata quanto sia), ha la facoltà di impartire specifiche deleghe di indagini ai sensi dell’art. 370c.p.p. per approfondire, verificare, appurare. Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, da anni, hanno creato squadre competenti in tema di reati da “codice rosso”, ma dovremmo spiegare a lei, al conduttore e agli altri ospiti silenziosi (che non hanno preso le distanze dalle sue farneticazioni) l’esistenza ed il contenuto della legge 69 del 2019, in tema di violenza di genere, stalking e come queste leggi sono state recepite ed hanno trovato applicazione nelle forze dell’ordine. Quanto avvenuto, non fa di certo onore a uomini e donne che quotidianamente con abnegazione e spirito di sacrificio – troppo spesso spinto fino alla morte – servono la Patria ed i fratelli italiani, nonostante una carenza organica di mezzi e di uomini dir poco impressionante, in un momento storico caratterizzato da pressioni e tensioni sociali agli occhi di tutti“.
E ovviamente quella di uno dei Sindacati di Polizia (FSP):
“Siano sconcertati dal contenuto della puntata di ieri di Ore 14, del tutto approssimativa, in cui, in un puzzle sconclusionato di dichiarazioni di persone che di apparato sicurezza e svolgimento di indagini hanno dimostrato di non sapere proprio nulla, è emerso complessivamente il vaneggiante messaggio che la povera Alice Scagni sarebbe morta a causa dell’incompetenza delle forze di polizia. Una sequela di pareri aberranti, culminati nelle parole del direttore Perrino che, in sintesi, ha descritto poliziotti e carabinieri come un branco di beoti analfabeti che passano le giornate a scaldare le sedie. E’ vergognoso che sul servizio televisivo pubblico passi un messaggio così devastante sotto ogni profilo, superficiale e pericoloso, e oltre tutto estremamente oltraggioso per centinaia di migliaia di donne e uomini che svolgono con professionalità e sacrificio un lavoro di cui il buon Perrino non sa proprio nulla, avendo versato per questo fin troppo sangue”. Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. “Le folcloristiche sparate di Perrino dimostrano quanto lontana dalla realtà sia la sua visione delle forze di polizia. Una visione ottocentesca di quel ‘rapporto’ che oramai non esiste neppure più. La nostra Polizia, una fra le migliori del mondo tanto da essere chiamata a fare scuola negli altri paesi, è impegnata in indagini e informative di complessità e contenuti inimmaginabili per i non addetti ai lavori. Nel nostro sistema sicurezza ciascuno svolge precisi compiti secondo determinate procedure e competenze in cui spiccano specialità ed eccellenze, ma nessuno ha carta bianca e può andarsene in giro ad arrestare la gente a piacimento, neppure se certi tuttologi incompetenti in tema di leggi e sicurezza lo vorrebbero. Se Perrino voleva far riferimento a problematiche politiche o normative che spesso ci legano le mani, allora avrebbe fatto bene a formulare meglio le sue affermazioni. Se invece credeva in ciò che ha detto, allora dovrebbe arruolarsi in Polizia e risolvere lui brillantemente ciascuna delle migliaia di casi che ogni giorno dobbiamo affrontare, o in alternativa si dovrebbe vergognare“.
LA MIA OPINIONE
Chiunque bazzichi Caserme e Procure, Tribunali e Questure, sa benissimo dove stia il problema. E se anche non tutti i servitori dello Stato siano dei novelli Shakespeare, questo non significa che nei corridoi giudiziari ci siano garanzie di incontrare empatia e comprensione, se proprio dobbiamo dirla tutta, come basterebbe seguire i tanti casi di Stalking registrati ogni giorno dalle forze dell’ordine, per osservare come la Giustizia, la Legge, in Italia, agisca, e non certo per colpa di chi ogni giorno indossa una divisa per difendere il prossimo.
Le persone muoiono perchè in questo Paese, prima di poter arrestare qualcuno, spesso si “processano” le vittime. Fine.
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