X Factor e le battute sui Rave, che messaggio per i giovani…

La musica è passione, sudore, impegno, disciplina e anche regole. Eppure durante l’ultimo live di “X Factor”, uno dei giudici, Dargen D’Amico, ha sferrato una serie di battutine critiche alle nuove misure prese dal Governo a contrasto dei rave party, che di disciplina, rispetto e regole sono l’antitesi. Tra slang eccessivamente ‘sporchi’ e politica, per quanto mi riguarda questa è una delle peggiori edizioni di questo programma. Entriamo però nel dettaglio della tematica.

Tralasciando le polemiche sterili su una presa di posizione certamente forte ma non di certo portatrice di privazione di libertà (solite manfrine politiche per gridare al fascismo stile disco rotto), chi si indigna è mai stato a un rave? Perché se la risposta è sì, si spiega tutto, così come se non ci è mai stato.

Innanzi tutto, alla base di questi raduni da migliaia di persone, c’è proprio il principio di volersi appropriare di proprietà altrui per uno, due o tre giorni, il che è reato. Secondo, solitamente queste migliaia di persone arrivano da tutta Europa, perché fino ad oggi, al solito, in Italia nulla accadeva a chi li promuoveva o organizzava, penalmente parlando. In Francia, tanto per dirne una, ti cacciano a manganellate senza pensieri e ti sfasciano anche le attrezzature (basta una breve ricerchina sul web), in Germania difficilmente ci pensano, perché le conseguenze sono salate. Gira droga, i rave sono da sempre il paradiso del devasto, specialmente per le droghe sintetiche. Tre giorni in piedi a ballare e bere, senza un aiutino è un po’ dura… E poi strutture pericolanti che rischiano di crollare a suon di vibrazioni, stupri, condizioni igieniche da colera, cani storditi dalla musica. Insomma, vorrei davvero capire cosa ci sia da difendere nei rave, perché mi è sconosciuto. E il programma di punta di Sky per la musica è questo tipo di messaggio che difende e vuole mandare ai giovani? Andate a sfasciarvi di droga e alcol, infrangete la legge? Fa politica? Ottimo davvero… Credevo fosse un talent show che premia il talento e l’impegno, che in televisione il rispetto per la legalità fosse implicito, ma avrò capito male. Giusto per onestà di cronaca, in allegato alcune immagini che ho scattato personalmente, dopo aver seguito un rave party di persona, una delle esperienze peggiori della mia vita. Se mia figlia dovesse mai provare ad andare in un posto del genere, l’arresto io.

Ps: nessuno può decidere della vita di altri, ci si droga anche in discoteca, ma pagando l’utilizzo di un luogo così come il proprietario ci paga le tasse, la SIAE, e tutto il resto, così come a casa propria, nel giardino di papy, si può fare tutto. #perdire.

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