(Intendiamoci, non è un monologo in difesa di chi ha scritto il libro più contestato del momento)
Chi è normale oggi? Se per normalità qualcuno intende conformismo allora tantissimi sono normali, altrettanti non lo sono, io per prima. Non lo è neppure chi ha usato questo termine in una frase infelice (letta in un estratto), dato che in una posizione come quella scrivere un libro di opinioni politiche…
Eppure debbo dire che il titolo io lo trovo calzante, perché descrive perfettamente il nostro tempo, soprattutto quello italiano. Sí perché tra coloro che si sono mostrati scandalizzati per l’opinione dell’autore, ci sono migliaia di conformisti. Per poter avere la loro piazza e dirsi anticonformisti bisogna pensarla in un determinato modo, quindi essere conformi, altrimenti quella piazza non la si vede neppure con il binocolo, e molti mentono, pur di poter avere il loro spazio. Quindi sì, il mondo è al contrario.
Invece di emergere virtuosamente le diversità, il coraggio e la ribellione di chi ha un suo pensiero, a risaltare sono coloro che parlano di battersi per le unicità, ma partono tutti dallo stesso cortile, e non se ne distaccano per opportunismo, anche se i vicini non gli piacciono e vorrebbero stare con gente dalle pellicce di colore diverso. Figuriamoci avere l’ardore di scegliere il proprio di colore… Forse per questo si semplificano la vita aggrappandosi all’arcobaleno, senza sapere, tanti, davvero cosa significhi, tanto succede sempre due o tre cortili più in là. Perché se accade in casa loro non sempre sono così “sul pezzo”, anzi…
La normalità per quanto mi riguarda non esiste, la trovo una brutta parola. Siamo tutti diversi, tutti unici, tutti con eguali diritti, liberi di amare chi ci pare, indossare cosa vogliamo…
Il vero problema è iniziato quando si è voluto politicizzare la questione dei diritti civili, sfruttando il dolore e le fatiche di tanti, per generare ancora più distanze. Proprio una scelta rivoluzionaria…
Da donna io quando sento parlare qualcuno di ruoli, fornelli, maternità, con la stessa dinamicità di un mammut, sorrido… Davvero, l’uomo che esprime questo concetto di donna, senza prepotenza, ma come fosse un concetto puro come l’acqua di fonte, mi fa quasi tenerezza, perché è cresciuto ovviamente con una di quelle (ancora troppe) madri che “piccibuccipicciu, amorino di mamma bucibuuu… bla bla bla“. Il vero problema sono coloro che fingono, al solito, di aver fatto autostrade di passi avanti da questa condizione, ma il realtà ci tollerano perché glielo dice il cortile…
Ci tollerano malvolentieri, ci detestano se siamo colleghe di lavoro e allora le lingue biforcute viaggiano come quelle di un topo che lecca il fondo della spazzatura, ci ostacolano costringendoci a ritmi lavorativi modulati e tarati sugli uomini, per poter dire a una donna che non ce la fa (ahahaha, le donne sono famose per la potenza multitasking, quando hanno modo di organizzarsi il tempo da sole, ma quante possono?). Ci sorridono dicendoci che siamo brave, ma ci pagano sempre meno, e non vediamo l’ora di poter sapere quanto guadagna chi lavora magari un quarto di noi, solo perché è portatore di coppia di noccioline. Se proprio non possono dire nulla su di noi come persone, come professioniste, madri, allora è merito di qualcun altro: un genitore, il marito, qualche amicizia “giusta“. Quanto sono bravi di solito questi uomini a cantarsela da soli, quando sono artisti del vendersi per arrivare dove vogliono… Una dote certo, ma non confondiamo la paraculaggine con la bravura per cortesia…
Quindi sì, il mondo è al contrario. Lo sarà fin quando noi donne, una persona non binaria, un uomo lontano da questi meccanismi, dovrà fare un passo indietro rispetto alla propria opinione, essenza, perché qualcuno con la voce più grossa, con il gregge più numeroso, gli dirà che deve fare un passo indietro perché le sue esigenze vengono prima e le sue idee valgono di più. Anzi, nel caso di una donna sono secoli che facciamo passi indietro, perché è dentro di noi. I nostri problemi vengono sempre dopo quelli di genitori, mariti, figli… E lo dico chiaramente, è difficile uscire da questa mentalità, anche per chi la riconosce.
Il mondo è al contrario, è di chi si impone con prepotenza, è di chi non vuole che le cose cambino, è di chi parla, parla, parla, ma non vuole assolutamente che qualcosa muti, anche se finge spudoratamente che sia così, perchè non sa fare altro che parlarsi addosso e dirsi migliore degli altri, con la soluzione pronta al termine della lotta, ma la lotta non la farà finire mai perché gli serve…
Se non lo vedete probabilmente siete a testa in giù e non ve ne rendete conto, provate ad ascoltare la vostra testa, e se fa male allora è il caso di cambiare prospettiva e mettersi a testa in giù, per poi scoprire che il mondo si raddrizza…
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