La politica che diventa gossip e la stampa che non fa il suo mestiere

L’affaireGiambruno è stato trasformato in un titolo degno della prima pagina di un qualunque rotocalco di Gossip, da tutte le testate giornalistiche che sulla carta dovrebbero occuparsi di tutto fuorché di Gossip. “Come sta? C’è una parte politica (dietro gli audio mandati in onda da Striscia)?”, le domande che sono state rivolte alla Presidente del Consiglio, mentre era in Egitto, ad affrontare un confronto importante e delicato. Mi sono chiesta, se ci fosse stato Renzi o Conte, o Draghi, avrebbero rivolto loro le stesse domande con altrettanta leggerezza? Non credo.

Giorgia Meloni, che ne si condividano o meno idee e proposte politiche, di certo da quando è al Governo ha dimostrato una calma e un’eleganza che poche altre persone avrebbero avuto la forza di mantenere dopo costanti attacchi alla sua sfera privata. In questo articolo scrivo ciò che avrei voluto scrivere per qualunque altra testata, e che avrei voluto leggere. Non parlerò del comportamento del suo ormai ex compagno, dei provvedimenti che dovrebbe o non dovrebbe prendere l’azienda per cui lavora, perché è proprio sulla stampa che mi voglio concentrare. Davvero è necessario scoprire a tutti i costi cosa è accaduto dietro la porta di casa della Premier? Sul serio oggi siamo così voyeristi e/o animati da odio ideologico da voler inchiodare al muro una politica per quello che accade nella sua vita privata? È vero, Giorgia Meloni è per il valore della famigliatradizionale” (padre e madre, non credo di averle mai sentito parlare di matrimonio cattolico a tutti i costi) cosa che alcuni di noi condividono e altri no, un tema di cui si può discutere a oltranza, confrontarsi, cambiare opinione… Questo ci da il diritto di sfruttare l’epilogo della sua relazione per sbeffeggiare, ironizzare o attaccare?

Quando è accaduto che la stampa italiana è improvvisamente divenuta un circolo del pettegolezzo, quando non si parla di due protagonisti di Temptation Island o Uomini e Donne, che volontariamente si piazzano davanti alla telecamera per raccontare i fatti propri?

La cronaca è un dovere e un diritto, sacrosanti, ma quando si entra nella sfera intima delle persone, che si tratti di salute o sentimenti, credo si debba fermarsi e fare un passo indietro.
Ecco, su questo punto una cosa su Giambruno la voglio dire, e non sono la prima né l’unica: forse questo è stato il suo problema, non saper fare come professionista un passo indietro, nell’interesse della sua compagna e primo ministro e anche di se stesso, per tutelarsi. Il giudizio sull’uomo lo lascio agli altri, ferma la mia opinione personale che resta tale e silente, perché che parziale, dato che dietro quelle mura io e tutte le migliaia di persone che ne parlano, non c’ero.

Si può dire quando si esagera? Si può chiedere alla propria categoria un passo indietro?

Io lo faccio, come sempre, forse per questo non farò mai “carriera”, ma non importa, almeno sono libera di dire che questo non è giornalismo degno di questo nome, non è ciò per cui ho sudato anni di gavetta, senza soldi, senza garanzie, pur di fare il lavoro più delicato, necessario, rigoroso e bello del mondo.

Leggi ALTRO
Seguici su Instagram