Mietta positiva al Covid, costretta a giustificarsi pubblicamente

Mietta, cantante e concorrente della trasmissione TV “Ballando con le Stelle”, risultata positiva al Covid e quindi costretta a rinunciare alla produzione fino a quando non sarà tornata negativa, ha postato sui social le sue ragioni circa l’impossibilità di vaccinarsi. Ha dovuto farlo perché, una volta uscita la notizia, è stata investita di critiche. Tra queste, chiaramente, quelle del noto virologo televisivo che non manca mai un appuntamento della sua personale caccia alle streghe.

“Sono profondamente dispiaciuta per quanto accaduto, per non aver potuto partecipare alla puntata di «Ballando»”, ha scritto Mietta su Instagram, e anche di essere stata “costretta a chiarire bene la situazione, venendo meno a quello spirito di riservatezza che mi contraddistingue da sempre”. La cantante ha spiegato di aver “provato ancor più dispiacere per l’attacco a cui sono stata sottoposta e che mi costringe a chiarire alcune cose che dovevano rimanere nella mia sfera privata”. Mietta ha precisato di non essere “contraria al vaccino”, ma di non averlo effettuato “per motivi di salute che riguardano esclusivamente me”, e che quando “ci saranno le condizioni non avrò problemi a farlo, ma al momento non posso”.

Immediata la replica, con tanto di foto del suo post, del professor Burioni, il quale si domanda sarcasticamente chissà di quale impedimento si tratti, “dato che al momento il vaccino viene sconsigliato solo ai minori di 12 anni e a chi ha subito un trapianto”.

 

La nostra opinione

 

I vaccini restano un’arma importante contro il Covid, così come per tante altre patologie, ma sappiamo tutti perfettamente che di questi vaccini conosciamo meno rispetto ad altri. Ebbene, forse Burioni ha potuto viaggiare nel tempo ed effettuare ricerche su ogni singola patologia di cui può soffrire una persona ed avere dati certi sulle possibili interazioni?

Riceviamo quotidianamente segnalazioni di persone che hanno in mano il certificato medico di specialisti, per malattie autoimmuni o altre patologie, che ritengono sia prudente per coloro non effettuare la vaccinazione. La medicina da quando ha un binario dettato da soli due o tre scienziati? Perché una persona dovrebbe rischiare se le condizioni non glielo consentono?

Bisognerebbe ricordarsi che né la scienza né la medicina sono perfette, e che per tanto in determinati casi, qualora quel singolo professionista che conosce il suo paziente ritenga di non consigliare una determinata pratica medica alla persona che ha in cura, sarebbe meglio tacere.

Se questo atteggiamento, di giudizio immediato stile “Forum”, ignobile, fosse spazzato via da dialogo con i medici curanti, di base e specialisti, e buon senso, probabilmente avremmo molti più vaccinati consapevoli, e non vaccinati solamente coloro che realmente potrebbero rischiare di più con in vaccino che senza, rispetto alle patologie pregresse.

Soprattutto, infine, queste insinuazioni sulla pubblica piazza, francamente, di scientifico non hanno proprio niente.

 

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