Giornalista cinese rischia di morire in prigione (petizione)

Ha documentato cosa stava accadendo a Wuhan nelle prime settimane dall’inizio dell’emergenza Covid, ha mostrato al mondo il lockdown e la paura, fin quando non è stata condannata a quattro anni di carcere “per aver fomentato dispute e provocato problemi”, e ora rischia la morte a seguito di un lungo sciopero della fame. Abbiamo lanciato una petizione per cercare di fare sentire la sua voce e aiutarla.

È la storia di Zhang Zhan, giornalista cinese di 38 anni, ex avvocato, per cui si è mossa anche Amnesty International. Dopo l’aggravarsi della sua situazione è stata ricoverata in ospedale, poi rimandata in carcere dove viene alimentata con un sondino. La sua famiglia teme che non possa superare le prossime settimane e chiede a tutti noi di ricordarla per ciò che ha fatto e che è stata.

Laureata in giurisprudenza e avvocato prima, giornalista poi, Zhan è partita alla volta di Wuhan a inizio 2020, per raccontare dal vivo cosa stesse accadendo, raccontando in diretta social i provvedimenti presi dalla Polizia cinese nei confronti di blogger e giornalisti indipendenti come lei. Arrestata, è stata portata in carcere a Shangai, dove ha atteso la sentenza di condanna a 4 anni emessa a dicembre 2020, al termine di un processo durato appena tre ore. Non ha mai potuto incontrare familiari o legali, da allora. Il fratello, Zhang Ju, ha pubblicato a fine ottobre un messaggio straziante su Twitter: “Non penso mia sorella vivrà a lungo, se non dovesse farcela a superare l’inverno, spero che il mondo la ricordi per ciò che è stata”.

Ora le organizzazioni umanitarie internazionali si stanno muovendo per aiutarla.

Aiutaci a far sentire la sua voce, a salvarla, con Coraggiosamente.it

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