Obblighi e libertà non sono amici?

“Le responsabilità di eventuali effetti avversi sono decisamente a carico dello Stato. Questi interventi rispondono a 3-4 provvedimenti fondamentali, che sono i trattamenti sanitari obbligatori, che sono legittimi se previsti dalla legge”. Lo ha detto Sabino Cassese, costituzionalista, durante una trasmissione TV.

 

É questo il punto da cui voglio partire, per questo mio editoriale. In questi giorni sono stata accusata di essere “venduta”, “poveretta”, “incompetente” e varie ed eventuali altre definizioni, per aver affermato che finalmente con l’obbligo vaccinale ci saranno maggiori garanzie. Mi fa davvero sorridere la velocità con cui si passa dall’essere la paladina della verità alla più disgraziata delle giornaliste, per talune categorie di persone non disposte a spendere neppure cinque minuti per fare mezzo ragionamento. Fermo restando che, per la mia strenua lotta degli ultimi due anni, per le cure domiciliari e per la necessità di dare voce a medici e persone che pretendevano e pretendono studi su diversi farmaci, disgraziata lo sono stata per tanti altri.

In questi ultimi due anni salverei poco e niente della gestione dell’emergenza Covid nel nostro paese. Totale assenza di sanità territoriale e capacità di dialogo con le realtà ospedaliere, la scellerata mancanza di volontà nell’approfondire il tema delle cure domiciliari, bistrattate, accusate di essere una follia collettiva di teste matte e bugiarde (vi ricordate quando si diceva che la vitamina D fosse una bestemmia? Oggi é inclusa nel protocollo Covid), quando invece tutte le ricerche di qualsivoglia paese hanno cristallizzato quanto agire entro i primi 3/5 giorni sia fondamentale (mentre sono migliaia i medici che continuano a dire ‘tachipirina e aspetti’), per non parlare dei famosi nuovi anti virali che (e vedremo chi e quanto li prescriverà) vanno somministrati guarda caso proprio in quel lasso di tempo. Poi i vaccini, scelti per fasce di età inspiegabili, con cambi di rotta che lasciano pensare che chi ha deciso abbia lanciato i dadi, la strenua battaglia per zittire chiunque sostenga che siano ancora in fase di sperimentazione, quando la verità é questa è negarlo non ha fatto altro che aumentare timori e abbattere la fiducia nel trattamento, o le scelte in materia di monoclonali.

Il Green Pass, che non garantisce di fatto di contenere i contagi, perché anche i vaccinati possono contagiare.

Oggi questo Governo ha deciso di alzare l’asticella obbligando alla vaccinazione gli over 50.

Mi sono detta favorevole a questa decisione e per tanti ho “tradito” la mia promessa di essere una giornalista libera e sono divenuta una “venduta”. Non sapevo che informazione libera fosse sinomino del rappresentare una determinata opinione, evidentemente per qualcuno si. Qualcuno che, però, non ha voluto fermarsi a ragionare sulla questione nei termini del disastro in cui ci troviamo. Quante sono le persone che si sono sottoposte a vaccinazione perché costrette dall’esigenza di lavorare o prendere parte alla vita sociale? Credo moltissime. Lo Stato avrebbe dovuto avere una popolazione ampiamente felice di vaccinarsi, ma evidentemente se questa vaccinazione sia o meno la migliore che l’umanità potesse produrre non lo sapremo mai, dato che il disastro comunicativo messo in atto durante questo ultimo anno ha scatenato comprensibilmente tensioni, apprensioni e paure. E cosa dire della gestione degli eventi avversi? Praticamente nulle le ammissioni di correlazioni, il silenzio quando un cittadino ha chiesto supporto per riprendersi da problemi derivanti dalla vaccinazione, impossibile ottenere le esenzioni sulla base di conclamate patologie. L’obbligo vaccinale, come ha detto il cassazionista, metterà fine almeno a queste ultime due gravi problematiche, e in un momento caotico come questo mi sembra il primo passo verso un’assunzione di responsabilità da parte dello Stato. Non comprendo cosa possa esserci di male nel pensare che questo sia un bene. Inoltre, statistiche alla mano, la fascia di età più alta della popolazione é quella che rischia maggiormente, in caso di Covid. Non lo dico io, é sotto gli occhi di tutti. La libertà di scelta é una bellissima cosa, ma come ho detto a qualcuno in questi giorni, in attesa di discutere di massimi sistemi, intanto portiamo a casa almeno mezza garanzia che prima non avevamo. Quindi obblighi e libertà non sono amici? In questo caso credo di si. Se lo Stato ha la libertà di obbligare alla vaccinazione, ha anche l’obbligo di assumersi la responsabilità di ciò che avviene dopo e di chi ha portato alla vaccinazione senza le dovute cautele.

Ribadisco, in chiusura, che la stampa libera é quella che manifesta chiaramente le proprie opinioni, che non sempre tutti possono condividere in toto o in parte, che le distingue dai fatti, non quella che sempre e comunque ci dà ragione. Forse qualcuno se lo dimentica.

Valentina Rigano

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