Ridotte le condanne in Appello per gli autori del delitto del vicebrigadiere Cerciello Rega

La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha ridotto le condanne per Finnegan Lee Elder e per Gabriel Natale Hjorth, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate a Roma nel luglio del 2019.

Il 5 maggio del 2021 la Corte d’Assise di Roma aveva condannato entrambi gli imputati alla pena dell’ergastolo. Il procedimento in appello, che ha preso avvio in data 10 febbraio 2022, si è concluso in data odierna con la condanna alle pene di 22 anni di reclusione per Gabriel Natale e a 24 anni per Finnegan Elder.

Nell’attesa di leggere le motivazioni della sentenza della Corte di Assise di appello di Roma che ha confermato la responsabilità dei due imputati per l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega riducendone tuttavia le pene, l’avvocato Stefano Maccioni difensore della Associazione Vittime del Dovere ODV-ETS ha dichiarato: “Continueremo a sostenere le ragioni dei familiari della vittima e del carabiniere Varriale. La sentenza ha comunque riconosciuto la effettiva responsabilità dei due americani per i reati loro contestati”.

L’Associazione Vittime del Dovere, unica organizzazione ammessa come parte civile, attraverso il proprio Presidente Emanuela Piantadosi, ricorda che “la nostra presenza nel corso del procedimento persegue un duplice scopo: fornire concreta vicinanza a Rosa Maria, alla famiglia di Mario e all’Arma dei Carabinieri nonché apportare, ove possibile, elementi utili alla ricostruzione della verità storica di tragici eventi”.

“Quanto vale la vita di un Carabiniere? Ce lo siamo chiesti spesso difronte all’impunità di chi li aggrediva e ce lo chiamo anche oggi dinanzi a un incomprensibile sconto di pena. A Mario e a sua moglie nessuno ha fatto sconti”.

Lo ha dichiarato Massimiliano Zetti Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), dopo la decisione dei giudici d’Appello.

“Ancora una volta assistiamo inermi a un’ingiustizia. Non può passare il messaggio che uccidere un Servitore dello Stato possa ricevere sconti e favori”.

“Il collega – dice Zetti – è morto a seguito di diverse e profonde coltellate. Non è stato un incidente. Quelle coltellate – conclude – oggi fanno male più che mai. La legge non è uguale per tutti, a maggior ragione se indossi un uniforme”.

 

LEGGI ANCORA

SEGUIMI