Palamara: “In Italia la legge non è uguale per tutti”, la testimonianza

Lo ha detto chiaro chiaro, dal palco del congresso de “Il Grande Nord”, Luca Palamara, magistrato, che della sua battaglia personale per una Giustizia diversa ha fatto un manifesto, raccontando la sua verità e la sua esperienza.
“Un auspicio di cambiamento è quello che mi ha caratterizzato nella mia esperienza professionale (…) Come tutte le vicende umane e che hanno a che fare con la politica, riproducono su se stesse le vicende della politica. È giusto dirlo: la magistratura è una comunità composta da 10.000 magistrati che riflette un po’ la vita politica, sociale, istituzionale dell’Italia”

“In magistratura”, continua Palamara, “c’è una parte più ideologizzata, quella che noi chiamiamo della sinistra giudiziaria, c’è  poi una parte più attenta ai problemi del sindacato, e una parte che è  moderata dall’interno (…)
A torto o a ragione l’orientamento culturale della magistratura parte dalla sinistra giudiziaria, che crea un cortocircuito anche nel rapporto tra magistratura e politica (…)
Qualcosa bisogna fare: ad esempio stabilendo come si vuole organizzare internamente la magistratura. L’autonomia e l’indipendenza viene organizzata oggi attraverso questi gruppo associativi, queste correnti, e le correnti determinano la vita della magistratura. Stabiliscono chi diventa procuratore della Repubblica, chi diventa Presidente del Tribunale e chi diventa consigliere superiore della magistratura”

Integrale dell’intervento
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