Perchè il caro bollette? Ecco la verità su gas ed energia

La pianificazione a lungo termine, il costo dell’energia importata e non prodotta, sono responsabilità delle scelte politiche degli ultimi decenni. È una verità che pochi vogliono affrontare e che molti di noi non conoscono, perché nessuno ce lo spiega chiaramente. Il caro gas non è “colpa” della guerra, non è responsabilità dei Russi (che di colpe gravi ne hanno ben altre), ma di chi ha operato scelte assolutamente non lungimiranti negli ultimi 20 anni e più.

Noi importiamo dall’estero, in particolare dalla Russia, dall’Algeria, dalla Libia e dall’Azerbaijan, da Olanda e Belgio e Quatar, il 95% del nostro fabbisogno nazionale. Estraiamo il 4,4% dai nostri gasdotti, con 1300 giacimenti attivi, di cui ne utilizziamo solamente 500. La motivazione risiede nel rischio sismico e in quello di abbassamento del suolo.

Quali avrebbero potuto essere le alternative?

Il nucleare: certamente con rischi non sottovalutabili, è stato oggetto di accesa lotta politica, fino al referendum del 1987, con il quale gli italiani dissero “no” alla fonte di energia più potente del mondo sul suolo italiano. Peccato che da una bella inchiesta realizzata da Declan Butler, reporter di Nature, è chiaro come il sole che per l’Italia il rischio nucleare sia dietro l’angolo. La Svizzera, la Francia, la Slovenia, la Germania, sono paesi nuclearmente attivi. La centrale nucleare slovena di Krsko dista da Trieste 137 km, quella di Lione 146 km da Torino, che dista poi 210 chilometri da Bugey e 235 da Cruas. Nel caso in cui dovessero verificarsi incidenti, le conseguenze sono abbastanza semplici da immaginare. Per coerenza quindi, noi non dovremmo acquistare energia nucleare, peccato che invece lo facciamo, il 10% dei 400 miliardi che spendiamo per acquistare energia all’estero, è nucleare, per la maggior parte proveniente dalla Francia.

L’energia eolica: produciamo il 9% del nostro fabbisogno con l’eolico, quando avremmo potuto investire molto di più in questa energia pulita, scelta che però non è stata operata. Perché? Le autorizzazioni sono talmente lente, come evidenzia l’analisi ANEV, che decine e decine di progetti sono fermi in attesa di decollare. Oggi è stato inaugurato il parco eolico offshore di Taranto: ci sono voluti 14 anni!!!

L’energia solare e il fotovoltaico: il consumo del suolo ha da sempre rappresentato il primo ostacolo allo sfruttamento di queste tecnologie, eppure sono decine i progetti sul piatto, che vanno dai collegamenti con impianti in Nord Africa a sinergie con l’edilizia pubblica e privata che, se sviluppati nel corso dell’ultimo decennio, avrebbero ovviato al problema.

LA MIA OPINIONE

Le energie pulite e rinnovabili sono il futuro, ma avrebbero dovuto essere già il presente. Se si fosse investito in nuove tecnologie, oggi non dipenderemmo dall’estero per l’energia e avremmo già iniziato a contribuire significativamente al benessere del pianeta. Chi ha preso decisioni lo ha fatto per godere del consenso “qui e adesso”, e non pensando al futuro. La buona politica progetta e da il via a rivoluzioni di cui probabilmente non godrà i frutti in termini di applausi, ma decisamente così si cambiano le cose.

Oggi paghiamo in bolletta le scelte politiche operate ieri, più comode e più semplici. Dobbiamo ricordarcelo.

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