Il Metaverso: l’oro dei dati, futuro duopolio virtuale Cina e Usa

Innovazioni straordinarie per la Scienza, il Gaming e l’Istruzione, ma il potere globale di chi sarà?

 

Matrix sarà realtà entro pochissimi anni, un mondo virtuale dove vivere a 360° ogni aspetto della vita, attraverso degli Avatar, all’interno di proprietà virtuali, negozi virtuali, aziende virtuali, che abbatteranno totalmente ogni confine globale da ogni punto di vista. È questo il Metaverso, pronto a sostituire la rete come la conosciamo oggi, attraverso una serie di investimenti da miliardi di euro che sono già iniziati.

Videogiochi, social media, e-commerce, business, istruzione, intrattenimento, tutto sarà prettamente online. Un cambiamento epocale, quello che ci aspetta, di cui ancora si parla approfonditamente solo sui media di settore, con un mercato che, però, rischia di polarizzare il potere economico globale a seconda dei colossi che già oggi stanno investendo in questa innovativa realtà virtuale. Isole, case da sogno, auto, tutto sarà acquistabile sul Metaverso, e c’è già chi sta acquistando proprietà per poi rivenderle quando milioni o miliardi di persone nel mondo saranno collegate e desiderose di avere un loro posto nel Matrix. Quello che non ci deve sfuggire è l’ipotesi di un duopolio americano e cinese, nell’economia del “nuovo mondo” virtuale.

I dati sono al centro della prossima rivoluzione digitale, ma non nel senso in cui molti credono. Non si tratterà, come già accade oggi, di “furto” di informazioni, bensì di veicolare messaggi commerciali, politici, emozionali, in una realtà dove ogni individuo sarà ancora più coinvolto grazie alla virtual experience. Milioni di persone, da anni ormai, sono convinte di aver conquistato la piena libertà grazie ad internet, senza accorgersi che, invece, noi vediamo per la maggior parte del tempo ciò che vogliono farci vedere. Gli algoritmi in funzione su ciascuna piattaforma social, nei motori di ricerca, in qualunque sito a cui accediamo, registrano le nostre preferenze e ricerche e, successivamente, indirizzano sulle ricerche successive annunci tarati rispetto alle nostre preferenze e ai nostri gusti. Quanti hanno fatto caso ad annunci che compaiono misteriosamente su Google, sul cellulare attraverso Facebook, dopo aver cercato quella medesima cosa poche ore prima? Questo non succede perché veniamo “spiati”, ma perché ogni nostro movimento in rete viene registrato come dato da inserire in un algoritmo. E quei dati sono il nuovo oro, sono la moneta di scambio più potente che esista nel nostro millennio.

Torniamo ora al metaverso e a chi ci sta investendo.

Per gli occhi più attenti il primo cambiamento papabile è stato l’annuncio della creazione di “Meta”, la società di Mark Zuckemberg, creatore di Facebook. Si tratta di una Holding americana che oggi possiede anche Instagram e WhatsApp, e che si propone di prevalere sul mondo virtuale mettendo al lavoro un team globale di super esperti e creatori. Sempre americana è la Alphabet, società concentrata soprattutto sul gaming. Segue poi Mountain View, proprietaria di Google, e che con le sue controllate promette innovazioni in cambo alimentare, informatico, sanitario e dei trasporti. Un ruolo importante lo ricoprirà anche la Walt Disney Company, pronta a trasformarsi in Disney Metaworld. Non poteva mancare anche il colosso Apple, che ancora non ha reso noti i suoi piani per il metaverso, ma evidentemente ci sta lavorando, mentre il Metaverso è nei piani economici del prossimo futuro di Microsoft.

Il più grosso colosso cinese Tencent rischia di diventare il leader del metaverso, in quando possiede cospicue quote azionare in praticamente tutte le aziende cinesi informatiche e del web d’oriente. L’azienda ha già registrato oltre 100 marchi sul Metaverso. La segue Baidu, il Google cinese, che ha già lanciato la “Terra della Speranza” a dicembre, una app che già oggi, attraverso cuffie e smartphone regala un’esperienza surreale.

E arriviamo alla creatrice di TIK TOK, sempre cinese, ByteDance, al lavoro su “Party Island”, con investimenti da quasi 1,5 miliardi di euro per la produzione di cuffie che facciano concorrenza a Oculus di Meta. Non solo, sta lavorando con altri investimenti per implementare i settori di gioco, produzione cinematografica e televisiva, contenuti e quanto altro.

Come sarà la “vita” nel metaverso?

Potremo acquistare oggetti virtuali, come ad esempio un pianoforte, che attraverso i nostri dispositivi (per il momento esterni, ma in Svezia sono già al lavoro su un microchip), potremo utilizzare come fosse reale in casa nostra. Lo stesso varrà per un’esperienza sportiva da fare in salotto, come il tiro con l’arco, recuperare oggetti che abbiamo smarrito in casa, riunioni di lavoro con persone realmente sedute in poltrona dall’altra parte del mondo, in un ufficio strepitoso che non corrisponderà necessariamente a quello che possediamo nella realtà o che non possediamo affatto se non nel metaverso. Insomma, gli ologrammi sono dietro l’angolo.

E c’è chi già si è spinto a fare i primi acquisti, attraverso le piattaforme virtuali del Metaverso, come  The Sandbox e Decentreland e che magari un domani si arricchiranno rivendendole. Un acquisto per tutti? Non proprio, perché gli appezzamenti di terreno disponibili si aggirano sui 90/160 mila euro.

Una realtà virtuale da vivere al pari della vita reale, nel lavoro, nel gioco, nella medicina… Un mondo futuristico fatto di investimenti, di nuove economie, di contatto e relazioni con persone in ogni parte del Globo. Chi avrà maggiore potere? Ad oggi Cina e America. Italia ed Europa? Zuckemberg la scorsa settimana ha fatto visita ad Elkann, chissà…

La prossima settimana parleremo di investimenti in borsa in queste società, stay tuned!

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