Antinfiammatori per curare il Covid, la corsa a insabbiare il passato

La memoria corta dell’informazione

E’ su tutti i giornali, solo oggi, la notizia relativa all’utilizzo degli antinfiammatori per la cura precoce del Covid. Lo conferma uno studio di “The Lancet’, la prestigiosa rivista scientifica internazionale che riassume i risultati delle ricerche del Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. “La terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione per Covid dell’85-90%”, afferma la rivista. Due anni e mezzo dopo, finalmente, quello che i medici del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 dicono dal marzo del 2020 è finalmente scolpito nella pietra.

Adesso però si rincorrono le testate giornalistiche che scrissero che non andavano usati, per spiegare che fosse “il dato del momento”, quelle che cercano di dire che non è vero affatto che fosse stato consigliato di non usarli (mistificazione della realtà pura), il tutto sorvolando assolutamente sulle battaglie portate avanti dall’avvocato Erich Grimaldi, dai medici e anche dalla sottoscritta.

Gli unici a cercare di gridare al mondo che l’utilizzo degli antinfiammatori fosse necessario, perchè “ad uccidere i pazienti non è il virus, ma l’infiammazione”, come oggi certifica anche “The Lancet” (per gli smemorati la stessa rivista che pubblicò uno studio su un antinfiammatorio in particolare, demonizzandolo, poi ritirato.

Altre testate parlano del risultato del Mario Negri di Remuzzi, che certamente ha avuto la tenacia di portare avanti degli studi, dopo che però il Comitato Cura Domiciliare aveva prodotto documenti, scritto pec a Ministero della Salute, chiesto udienza e chiesto di effettuare studi, almeno un anno prima. A testimonianza di quello che sto dicendo, qui si può leggere la prima agenzia che io stessa ho battuto, nel maggio del 2020

Lo stesso Remuzzi ha partecipato ad una riunione con noi, e il video del suddetto incontro è stato depositato in Procura con tutto il resto della documentazione a riguardo. Chissà se oggi le Procure di Bergamo e Roma indagheranno, alla luce di questo nuovo studio…

E ancora l’inchiesta di Report, a cui va il merito di aver voluto approfondire un tema scomodo, allo stesso Ranucci personalmente ho inviato la nostra documentazione, o alcune testate giornalistiche che hanno ascoltato i nostri appelli, oggi si dimenticano di citare quanto abbiamo fatto, perchè questa battaglia si DEVE ALLA RETE PER LE CURE DOMICILIARI PRECOCI.

Mi sarebbe piaciuto ricevere una telefonata da qualche collega “oh, ma avevi ragione, scusami se non ti ho mai risposto”, in un mondo normale forse avrei vinto anche un premio giornalistico, in un mondo normale lo dovrebbero dare ai nostri medici, all’avvocato che ha creato la rete, e invece… Silenzio assordante.

Perchè tutti se ne dimenticano? Questi due anni mi hanno insegnato una cosa importante: alla verità non ci si arriva probabilmente mai, ma almeno rendere difficile il gioco di chi la scrive è un dovere. L’informazione, dopo aver ignorato pedissequamente comunicati stampa, richieste di ascolto, documenti, medici, non ha ancora imparato niente? Non ha ancora imparato a dare merito a chi lo ha, ad approfondire davvero cosa sia accaduto? Evidentemente no e per me che ne ho fatto la scelta di vita, è davvero deludente. 

A tal proposito, la questione più importante. UN APPELLO PER TROVARE UNA CIRCOLARE SUI FANS, ovvero gli antinfiammatori, uscita poco dopo lo scattare del primo lockdown. La ricordo nitidamente, la tenevo tra le mani, nella mia camera da letto. Recitava chiaramente quali farmaci NON prendere per il Covid, affermando che vi fosse un rischio di aggravamento della malattia. E i farmaci erano proprio gli antinfiammatori, con relativo elenco di quelli più conosciuti. Ricordo che mi domandai perchè, con tanta certezza, vi fosse un documento che metteva in guardia sull’uso di farmaci normalissimi, e quasi come un segno, poco dopo entrai in contatto con Andrea Mangiagalli e poi Erich Grimaldi.

Date e percorsi sono cristallizzati in questo PODCAST, “la rete del coraggio” che è gratuito (disponibile su tutte le piattaforme di musica e intrattenimento, da Spotify ad Apple Music etc). Anche questo è un documento di quanto è stato fatto, passo dopo passo. Le date non mentono, mentre alcune memorie si.

Valentina Rigano

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