Allarme energia: azienda con aumento del 337,5%, cosa ci aspetta

Costi per l’energia da circa 960 mila euro del 2021 a quasi 2 milioni e mezzo di euro nel 2022. È il prospetto presentato ieri al Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, da un imprenditore della provincia di Varese, che si occupa della fusione di ghisa per l’industria elettromeccanica, automobilistica, meccanica ed edilizia, manifestando gravissime preoccupazioni per la sopravvivenza della sua attività. Questo, secondo quanto riferito dalla Prefettura, “perché alla richiesta di rateizzazione della somma presentata al fornitore di energia elettrica, gli è stato risposto che dovrà corrispondere l’intera somma in 30 giorni, pena la sospensione della fornitura di elettricità”. In quel caso, ha dichiarato Pasquariello, “sarebbero necessari almeno dieci giorni per la messa in sicurezza dell’impianto, onde evitare eventi pericolosi quali scoppi, esplosioni e incendi, per i quali l’imprenditore vorrebbe essere sollevato da ogni responsabilità”. La situazione “paradossale”, ha proseguito il Prefetto di Varese, “è che in presenza di un buon livello di ordinativi e commesse, si contrappongono notevoli difficoltà sia con le materie prime, a causa di aumenti di costi insostenibili e per i trasporti internazionali, sia con l’acquisizione di fonti energetiche”. L’imprenditore, ha aggiunto il Prefetto “su questo fronte auspica che da parte del Governo possano essere da subito adottate azioni di sensibilizzazione nei confronti dei fornitori, che sono spesso grandi soggetti, in qualche caso partecipati dallo Stato”. Infine, ha concluso il Prefetto di Varese, “i fornitori potrebbero prendere in considerazione una rinegoziazione dei tempi di pagamento, per permettere alle imprese di riacquisire un equilibrio finanziario”.

Cosa ci aspetta

Secondo quanto reso noto da ARERA, Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, il prezzo dell’elettricità è aumentato del 59% , nel mercato tutelato, a partire dal primo di ottobre. Il prossimo aumento è previsto per il gas, come tutti sappiamo. Dal 1 gennaio 2023 inoltre, non esisterà più il regime tutelato per la fornitura di gas, mentre per l’energia elettrica dal 1 gennaio del 2024. L’Unione Consumatori ha già chiesto un immediato intervento del Governo, perchè secondo gli ultimi dati ISTAT, il costo per la luce di una famiglia, passerà da un +57,3 del tutelato a un +135,9 del libero. Eliminare il tutelato, ha sottolineato l’Unione, sarebbe un suicidio eliminare il tutelato in questo momento di prezzi folli.

La mia opinione

Un aumento insostenibile che necessita di un intervento immediato, per evitare il tracollo di aziende ed attività commerciali, è sotto gli occhi di tutti. La cosa che lascia davvero senza parole, è la risposta data dal fornitore di energia elettrica, che pretende un saldo da oltre due milioni di euro da parte di un imprenditore che gestisce un’azienda in salute, con la quale da lavoro a decine di persone, che corrispondono ad altrettante famiglie. In questo lo Stato italiano è sempre stato lacunoso, per usare un eufemismo. Ad un aumento del costo delle materie prime, dell’energia, su cui nessuno ha potere, non corrisponde l’intervento di un Governo capace di tutelare il proprio tessuto produttivo sano. Invece di regalare indistintamente denaro a chi preferisce stare a casa invece di lavorare, invece di intervenire per mettere un tetto ai prezzi, di spazzare via i famosi extraprofitti e rinegoziare i costi, invece di attuare un piano di emergenza veloce e rapido per l’installazione di fotovoltaico e pannelli solari di gran carriera, si lascia che a pagare sia il singolo imprenditore, facendo finta di non capire cosa ci apprestiamo a vivere. Dopo l’emergenza Covid, che ha messo in ginocchio centinaia di attività, ecco oggi il virus rincari energia e gas. Basta, è ora di metterci un punto.

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