Per quelli che “io me ne vado dall’Italia se” e poi non se ne vanno mai…

Le elezioni sono passate e oramai la diatriba destra o sinistra, fascisti e comunisti, è diventata anche un pochino noiosa. Una cosa sulla direzione e sulla strada che questo Paese ha scelto di intraprendere e percorrere, va però secondo me considerata ed analizzata.

Scegliere da che parte stare sulle questioni di attualità, ha e deve avere un suo peso ed una sua importanza. Voglio dire che oramai i cittadini sembrano decidere per chi votare, non tanto in base a strutturate ed articolate tesi politiche ed ideologiche, quanto piuttosto in relazione a scelte di posizione su questioni attuali, pratiche, anche banali se vogliamo, ma che toccano quotidianamente la vita delle persone.

Continuare ad esempio a sostenere posizioni di incondizionata tolleranza verso l’immigrazione clandestina, oramai non solo appare inopportuno rispetto alle scene pietose che si vedono nelle nostre città, ma anche e soprattutto irrispettoso verso questi poveri disgraziati che con la falsa speranza di un futuro migliore vengono in realtà “accolti” nelle periferie delle periferie, in condizioni che ben oltrepassano la dignità umana. Ed allora continuare ad ascoltare salottieri che dagli attici dei centri storici sostengono le mirabolanti opere delle ONG, risulta ormai francamente quasi ridicolo.

Non vi è una ragione plausibile, oggi, per scegliere di stare dalla parte di scafisti e dei marinai improvvisati, invece che dalla parte delle regole, della legge, dei servitori dello Stato che i nostri confini dovrebbero vigilare e che invece vengono speronati e derisi ?

Lo stesso principio vale per le continue e numerose diatribe che si aprono di tanto in tanto, non solamente sulla questione immigrazione, con altri Paesi stranieri.

Rimango sempre più spesso basito della incredibile scelta di molti “opinion leader” o presunti tali che, invece di schierarsi, magari con prospettive ed idee diverse rispetto al proprio avversario politico, ma in favore del proprio Paese e dei suoi rappresentanti, preferisce appoggiare le posizioni degli altri, che invece, loro sì, fanno il proprio interesse “nazionale”. Ma avete presente la questione dei terroristi rossi ospitati dalla Francia? Degli attacchi che in passato la Germania ha fatto all’Italia ? Le risatine della Merkel quando parlava di Berlusconi? Trovo e ho trovato davvero sgradevoli quegli italiani che hanno preferito e continuano a preferire le posizioni degli altri piuttosto che quelle di difesa del proprio Paese, per mere questioni ideologiche o di appartenenza politica. Ma insomma, da che parte sta questa gente?

Ma poi no, avete ricordi di un americano, un canadese, un inglese, un giapponese o chi per esso che sostiene tesi “straniere” rispetto a quelle di interesse per il proprio Paese? Avete mai sentito un deputato francese applaudire un politico italiano che attaccava il presidente della Francia ?

Perché dobbiamo costantemente vivere con questo senso di inferiorità verso gli altri Paesi pur di sostenere ideologie politiche oramai anacronistiche e francamente non più sostenibili?

E ancora, sulla stessa onda, perché la scelta costante di sostenere sempre e comunque quelli che le regole della propria nazione non le rispettano a discapito delle forze dell’ordine che, invece, quelle stesse regole vorrebbero farle rispettare? Perché sostenere i rave party, notoriamente luoghi di devianza e di sballo illegale, a discapito di leggi ragionevoli che proprio quei ragazzi, in primis, vorrebbero tutelare, evitandogli di morire di overdose, sotto un tetto pericolante o alla guida “sbronzi” di un vecchio camper?

Perché sostenere gli scempi dei centri sociali a discapito di quei poliziotti che vorrebbero solo far rispettare la legge, tanto da chiedere addirittura che siano loro ad essere identificati invece di coloro che le regole non le rispettano?

Questa recente richiesta di numerare i caschi dei poliziotti lascia davvero sbalorditi. Vogliamo fare una cosa? Ritiriamo il documento a chi partecipa alle manifestazioni, a tutte le manifestazioni e li restituiamo al termine, se si sono comportati bene. Se non hanno lanciato pietre, molotov o estintori…

Perché qua da noi c’è qualcuno che si siede dalla parte di quelli che lanciano gli estintori ai carabinieri, che si schierano dalla parte dei “no tav” che da 15anni mettono a ferro e fuoco una intera vallata. E basta no? Potete dirmi tutto quello che volete, ma io queste scelte di posizione, di campo, non le capisco e credo che come me la gente “normale”, quella che lavora, studia, si da da fare, si alza alle sette del mattino, non sia più disposta a tollerarle.

Leggo in effetti con particolare piacere sempre più di frequente i commenti sotto i post e i twitter dei vari intellettuali filosofanti: è un continuo di gente stufa delle loro ipocrisie, che gli scrive pari pari quello che pensa. Visitate i profili di Saviano, della Boldrini, di Lucano. C’è da morire dal ridere. Quasi da piangere.

Che poi questi personaggi diventano anche talvolta ridicoli con le proprie posizioni lunari: il celebre giornalista che offende la Meloni per aver portato la figlia a Bali è lo stesso che in passato ha sostenuto i brigatisti rossi contro il Commissario Calabresi. Il deputato che si autocelebra come difensore dei lavoratori è lo stesso di cui poi si accerta (indagini certo, nessuna condanna) che moglie e suocera maltrattavano minori lasciati senza luce e acqua. Lo scrittore ideologo che lamenta la querela nei suoi confronti per aver offeso il politico di turno, è lo stesso che querela a destra e manca colleghi e giornalisti.

Non vi piace stare in Italia, le regole e le leggi italiane e amate le prese di posizione dei politici degli altri Paesi ? Esiste la libertà di movimento. Viaggiate, andatevene, lo avete promesso molte volte ma non lo fate mai. Unitevi ai girovaghi dei rave party ma lasciate stare il nostro Paese. Altrimenti per favore, davvero, se potete, finitela di prendere posizione contro il vostro Paese e le leggi che lo governano, finanche contro quei poveri poliziotti ed altri servitori dello Stato che inermi cercano di farle rispettare. Evolvetevi e fate battaglie politiche di idee, di sostanza, anche forti se volete nei toni e nei messaggi, ma con l’amore per l’Italia come principio fondante ed obiettivo a cui non poter derogare.

Giulio Cesare

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