Iran: violenze e oppressione, qui non vale intervenire?

Loro muoiono e noi facciamo troppo silenzio

Violenze costanti, botte, abusi, umiliazioni, per negare il diritto di opinione e di libertà alle donne. Polizia che spara agli occhi, al volto e ai genitali delle donne, per lanciare un chiaro messaggio. Questo sta accadendo in Iran, dove un’intera generazione si sta ribellando all’oppressione della Guida suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei. Dove sono gli aerei? Le bombe, i soldati? É evidentemente che gli americani finiranno per intervenire, come sempre avviene quando c’è un interesse che poco ha a che vedere con l’umanità, ma allora perché aspettare? La voce della nostra Unione Europea? Si sceglie a chi pestare i piedi e a chi no? Dannati interessi … Vinceranno sempre su tutto, e intanto giovani muoiono per la loro libertà, capi setta avidi e malvagi, con la scusa della religione, opprimono popoli interi, intere generazioni… Adesso amarsi in Indonesia, fuori dal matrimonio, é reato …

E in Iran la lotta continua, queste coraggiossime giovani donne sanno cosa stanno rischiando, così come molti giovani uomini, a dispetto di ciò che é stato loro insegnato, tramandato come immutabile e giusto, imposto con la forza. Se non vogliamo aiutarli, come Paese, come Europa, almeno raccontiamo e diamo voce alle loro battaglie, sempre.

Le ultime due storie

Arrestato perché dava manforte alle sue amiche, sorelle, lottava per la libertà. Secondo la Polizia é morto suicida…

 

Quattro giovanissime ragazze Qashqai (iraniane di origine turca), sono state arrestate e portare nel carcere di Adel Abad, il 24 novembre. Si tratta di quattro coraggiose combattenti per la libertà; #Fateme_Safari_Rad (16 anni) con sua sorella, #Ghazal_Safari_Rad, insieme alle loro cugine #Sara_Safari_Rad della tribù Kashkuli di Jerkanli, e la cugina #Zahra_Attai (20 anni), della famiglia Keshkokoli Dizganli. Le quattro giovanissime sono state rapiti dalle forze repressive in un’imboscata. Dopo essere state portate negli uffici di Polizia, sono state trasferite. L’unica di cui si hanno notizie é Sarah, la quale é stata costretta con la violenza a confessare di aver lottato con le altre per la libertà delle donne e di opinione nel suo Paese. L’esercito le ha accusate tutte di collusione e minaccia alla sicurezza del paese. La famiglia é stata privata del diritto di contattare le ragazze, che da allora subiscono maltrattamenti. Sii la voce di queste ragazze…

#Inqlab1401 #donna_vita_di_libertà #Mehsa_Amini #Non tacere #mahsaamini #opiran

 

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