Non truffa la cliente, per i giornali la tabaccaia fa notizia perchè onesta…

Sarebbe stato facile ingannarla, è anziana“. Sono le parole riportate su un noto quotidiano, che ha scelto di raccontare la “mirabolante e strabiliante” scelta di una tabaccaia di Lecce, la quale ha scelto di non truffare un’anziana cliente che credeva di aver vinto cento euro invece di diecimila, spiegandole la vera entità della sua vincita, senza intascarsi il malloppo. “La fortunata giocatrice aveva acquistato un biglietto della lotteria istantanea da 5 euro (“Doppia sfida”) e, grattando i numeri, ne aveva trovati 3 uguali, scoprendo soltanto dopo giorni – e grazie anche all’onestà dei titolari della rivendita – che non aveva vinto 100 euro, ma una somma cento volte maggiore”, scrive il collega giornalista, che di fatto da per scontato che comportarsi male sia ormai la regola, e poi rincara la dose con la candida frase della giovane tabaccaia: “i miei genitori mi hanno insegnato ad essere onesta”, e meno male viene da dire. “Come ho resistito alla tentazione di intascarmelo? Perché non l’ho mai avuta, eppure mi sarebbe stato facile, essendo anche una persona anziana. I soldi fanno gola a tutti, il nostro settore è in piena crisi, ma – oltre alla tabaccheria – ho ereditato dai miei genitori anche l’onestà”.

Veramente una vicenda che dovrebbe essere la normalità deve essere trasformata in una vicenda straordinaria? Bene ha fatto la tabaccaia, a fronte di altri che si sono comportati diversamente (vedi la vicenda di Napoli), ma ha fatto solo il suo dovere. Non si tratta di un salvataggio in extremis a rischio della propria vita, non si tratta di aver affrontato un malvivente per difendere una persona che non si conosce, non si tratta di aver trovato il coraggio di denunciare un malavitoso a fronte di minacce, si tratta di dovere. E’ vero che al giorno d’oggi l’onestà sta diventando merce sempre rara, ma non per questo bisogna dare risalto al fatto che una persona non si sia comportata come una criminale, come se questo fosse ormai una prassi socialmente accettabile o accettata. La stampa, l’informazione, hanno un compito difficile, quello di raccontare i fatti certo, ma anche di scegliere quali e come. Trovo questo articolo un pessimo esempio di giornalismo, per il modo in cui i fatti sono stati raccontati e per il taglio scelto.

Viviamo in un mondo sempre più crudele, più meschino, ma non per questo se scegliamo di vivere secondo le regole, con una chiara distinzione tra bene e male, attenti al prossimo, dobbiamo sentirci delle specie di santi. E’ il nostro dovere. E’ chi si comporta male che va stigmatizzato, raccontato, e che dovremmo contribuire noi a far diventare una spiacevole eccezione, non il contrario.

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