Beni confiscati alla mafia: quanti progetti bocciati al Sud! – Luca Abete per Striscia la Notizia (VIDEO)

I beni confiscati alla mafia sono un bene prezioso per la comunità, per le associazioni, per il riscatto del bene sul male. Nel PNNR sono stati messi a disposizione 300 milioni di euro per la realizzazione di 200 progetti in varie regioni. Case famiglia per donne vittime di violenza, centri giovanili, per anziani, chi più ne ha più ne metta. Eppure sono numerosi i progetti non ritenuti idonei e quindi bloccati. Al primo posto per progetti bloccati c’è la Campania, provincie di Napoli e Caserta in testa. In questi immobili dovevano essere realizzati progetti a sostegno delle fragilità. Motivo delle bocciature? Problemi Burocratici. 

Un bene confiscato alla malavita, prende vita grazie al tessuto sano della società, grazie alla dedizione di volontari e persone capaci di trasformare covi di malfattori o abitazioni di criminali violenti, in punti di ritrovo per chi vuole lottare contro la criminalità organizzata e risorgere come Paese. Non è accettabile che questo non avvenga per documenti non completati, per disattenzione o superficialità.

Come sempre in Italia tutto si blocca per una trascrizione… Ma siamo sicuri che sia solo inerzia o ci sarà malafede? 

Luca Abete racconta uno scandalo italiano: per recuperare immobili e beni sequestrati alla malavita il PNRR europeo metteva a disposizione 300 milioni nelle otto regioni del Mezzogiorno. Ma per un problema burocratico, un mancato passaggio di proprietà, numerose proposte sono state rifiutate. L’inviato ne ha parlato con il Presidente dell’ANCI Campania, Carlo Marino. GUARDA IL VIDEO, CLICCA SULLA FOTO.

Il servizio di Luca Abete

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