Studente gay cacciato di casa dai genitori e accolto dal professore, ragazzi non abbiate paura

“A ragazzi e ragazze, che avete scoperto da poco una parte da sempre tenuta nascosta di voi. Non abbiate paura, non siete  soli, ricordatevelo sempre”. 

È di qualche giorno fa la notizia che ha toccato tanti cuori sensibili, in particolare il mio, quella di un 18 enne cacciato di casa dai genitori perché omosessuale. “Qui gay non ne vogliamo’, gli ha detto suo padre. 

Pensare che un ragazzo della mia stessa età venga allontanato da casa perché omosessuale mi rattrista molto. Mi rende ancor più triste il fatto che questo gesto sia partito proprio dalla sua famiglia, il luogo dove ognuno dovrebbe sentirsi accolto e al sicuro, libero di esprimere i suoi sentimenti.

Questa vicenda mi ha fatto molto riflettere e mi ha portato, nei limiti del possibile, ad immedesimarmi in un genitore nel momento in cui il proprio figlio/ la propria figlia gli confessa il proprio orientamento sessuale.

Sono arrivato a una conclusione, che può essere condivisa o meno: penso che un genitore che ami davvero suo figlio/a, sia pronto ad accettare tutto (anche richiedendo un po’ di tempo), ma sempre rispettandolo.

Un vero genitore non chiude le porte di casa in faccia a suo figlio/a, anzi, gli dà supporto, non lo fa sentire solo, lo aiuta ad accettarsi e lo protegge.

Al posto di quel ragazzo avrei potuto esserci io, quando quattro anni fa confessai alla mia famiglia di essere gay. Non immaginate neanche l’ansia, la paura di non essere compreso e accettato. Fortunatamente, col passare del tempo hanno saputo comprendermi e accettarmi a pieno.

Ora mi voglio rivolgere a voi tutti/e, ragazzi e ragazze, che avete scoperto da poco una parte da sempre tenuta nascosta di voi. Non abbiate paura, non siete mai soli, ricordatevelo sempre.

Parlatene sempre prima con una persona di cui potete fidarvi, che sia disposta ad ascoltarvi e che vi voglia bene.

Io ho fatto così, ne parlai prima con mia nonna e lei mi aiutò a dirlo ai miei genitori.

Un ringraziamento personale va al professore di quella scuola del Pisano che ha dimostrato un cuore enorme e una profonda sensibilità. Abbiamo bisogno di più persone come lei, caro Prof.

Un caro abbraccio anche a te, ragazzo di 18 anni di cui purtroppo non so il nome e anche a tutti coloro che si trovano nella medesima situazione.

Ci sarà sempre qualcuno pronto a volervi bene.

Tommy

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