Enrica Gabelli di lavoro fa l’infermiera in una residenza per anziani. E fa anche la sindacalista alla Confederazione Unitaria di Base.
Pochi giorni fa in qualità di responsabile della sanità all’interno del sindacato che rappresenta, ha segnalato all’assessore regionale alla Sanità della lombardia, all’Ats e al Prefetto di Milano, che all’interno delle residenze in cui sono curati pazienti fragili, anziani e disabili, il sistema di minutaggio è minimo e dunque insufficiente.
Che cos’è il minutaggio? È un meccanismo con cui viene calcolato per ogni paziente della residenza, quanti minuti ogni operatore debba spendere per assisterlo. Assisterlo in tutto: nel lavarsi, nel nutrirlo, curarlo, e nel monitorarlo in caso di necessità impellenti.
Che significa che è minimo? Significa che è minimo il numero di personale che si prende cura dei malati, affinché minima sia la spesa per il settore sanitario privato.
In Lombardia lo standard sono 911 minuti a testa alla settimana.
All’incirca 130 minuti a paziente al giorno.
Vorrebbe dire erogare 2 ore e 10 minuti al giorno per ogni paziente. Ovvero in una RSA di 40 pazienti, sono 80 ore al giorno. Divise per due turni, sempre con due operatori, avremmo 20 ore da dedicare ai pazienti, in un turno della durata di 12 ore ad operatore. Se i turni fossero 4, della durata di 6 ore a testa per ogni operatore sanitario, sempre composto da 2 operatori, avremmo una spesa di tempo con i pazienti di 10 ore.
Praticamente impossibile.
Due infermieri per quaranta pazienti, significa che “dovremmo cominciare ad imboccare i pazienti alle 10 mattino per farli pranzare tutti, per poterli assistere tutti in modo congruo”.
E parliamo ancora di necessità tutto sommato sostenibili. Ma come possono due infermieri applicare le terapie, sfamare, lavare e assistere delle persone contemporaneamente? Che succede se due o più anziani si sentono male nello stesso momento? Chi si occupa di prodigarsi in modo tempestivo per evitare il peggio?
La risposta più interessante arriva proprio quando domandiamo chi è che decide il minutaggio.
La competenza infatti è politica. È in Regione Lombardia che viene deciso quali debbano essere i livelli di assistenza minima. Ed il minutaggio rientra nelle facoltà d’esercizio oltre a delineare a quanto debba ammontare il costo complessivo di quell’opera e dunque a quantificare la retta necessaria alla copertura dei costi. Costi che sono posti a carico di soggetti privati, perchè le Rsa sono stati oggetto di privatizzazione. È l’autostrada del profitto. Ovvero come in ogni azienda il motto in sanità è diventato: bassi costi, elevati profitti.
Per questo, denuncia la Cub, il Prefetto ha subito segnalato queste anomalie indicate dalla Cub. Cosi infatti, si fa danno ai pazienti e ai lavoratori. Un prezzo troppo alto da pagare.
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Ecco l’intervista completa