25 aprile: a quando la Liberazione?

Vorrei che fosse la festa della Liberazione dai pregiudizi, dalle stantie logiche ideologiche, dall‘odio tra persone che è diventato insopportabile e ridicolo. Vorrei che fosse un giorno in cui ricordassimo il valore della libertà, quella vera, che presuppone un accesso all’istruzione di qualità per tutti, a un mondo del lavoro che permetta di crescere di innovare, e che soprattutto dia ai giovani la possibilità di mettersi alla prova e affermarsi quando ne hanno le capacità, di potersi godere una stabilità economica a parità di impegno, perché senza il pane in tavola non si è liberi di niente.

Vorrei che oggi ci soffermassimo tutti a pensare a questo, ovvero che mentre siamo impegnati ad accusare il prossimo di pensarla nel modo sbagliato perché non è il nostro, tutto ciò che ci permette di vivere in libertà ci sfugge da sotto il naso.

Quando si hanno gli stessi obiettivi, si possono avere anche idee diverse, perseguirli battendo sentieri differenti, ed è proprio che fiorisce l’arricchimento umano.

Oggi guardiamo alla Cina, agli Stati Uniti, come se fossero i padroni del mondo… Ma siamo noi i geni del globo ragazzi … La pila elettrica di Volta, il motore a scoppio di Bernardi, il telefono di Meucci, il microchip di Faggin, la radio di Marconi, il pianoforte di Cristofori, il violino di Amati, e il grandissimo Leonardo, con l’elicottero (poi realizzato da D’Ascanio) il paracadute, un idea di robot droide, parliamo del 1400… E poi la moda, il cibo, la nostra allegria, la solidarietà… Siamo un portento e ci siamo lasciati convincere di valere nulla.

Invece ancora oggi la politica ci tiene inchiodati al vecchio ideologismo di rossi e neri, di buoni e cattivi, di schiavisti e schiavizzati. Ci sfugge un passaggio però, siamo noi a scegliere… Eppure non lo facciamo. 

Fin quando non faremo capire alla politica che vogliamo qualcosa di nuovo, che siamo stanchi delle solite battaglie che vogliono riportarci al passato, perché così siamo poco concentrati sul presente e lontanissimi dal futuro, non cambierà nulla.

La memoria è importante, fondamentale, ma lo è altrettanto la capacità di andare oltre e saper guardare con occhi puliti il presente, altrimenti non si va avanti.

Siamo noi che dobbiamo metterci le ali, perché altrimenti nessuno lo farà per noi. 

LEGGI ALTRO

Seguici su IG